Francesco Busacca, vincitore di numerosi concorsi nazionali, protagonista di spettacoli teatrali e trasmissioni televisive, è considerato uno dei maggiori cantastorie italiani.
Nato a Paternò, in provincia di Catania, è additato dagli studiosi e dagli intelettuali come esempio di schietta poesia popolare. Entrò nel mondo dei cantastorie per passione, all'età di 27 anni fu ispirato ad una vincenda di cronaca nera avvenuta nel paese di Raddusa e, incoraggiato da Gaetano Grasso storico cantastorie paternese, debuttò nel 1951 nella piazza di San Cataldo a Raddusa con la rappresentazione dell’ “Assassinio di Raddusa”.
Ciccio fu un pioniere, introdusse la vendita dei libretti e abolì di fatto l'utilizzo del piattino della “offerta libera”. La prima pagina era solitamente una riproduzione del cartellone della storia, mentre nell’ultima pagina si trovava spesso un elenco delle composizioni dell’autore.
Attraverso un linguaggio semplice e chiaro e alla sua narrativa innovativa, si distinse nel mondo dei cantastorie siciliani divendando la voce del popolo.
Nel 1956 debuttò al Piccolo teatro di Milano con Pupi e cantastorie di Sicilia, nel 1957 vinse la prima edizione del Premio Trovatore d'Italia.
L'incontro con il poetà Ignazio Buttitta fu una delle più significative collaborazioni, insieme contribuirono ad elevare e ad accrescere culturalmente la figura del cantastorie. Indimenticabili sono le messe in scena del Lamentu ppi Turiddu Carnivali, Lu trenu di lu Suli e Che cosa è la mafia?.
Altro sodalizio avvenne negli anni '70 con Dario Fo, esperienza teatrale in Ci ragiono e canto (spettacolo trasmesso da Rai 2) e con la partecipazione delle figlie Concetta e Pina si esibiranno per Mistero Buffo e la Giullarata.
Nel 1989 ci lascia, lascia un patrimonio immenso e di inestimabile valore, un uomo che con la sua sensibilità musicale e drammatica teatralità espressiva raccontava e cantava storie della sua terra, la Sicilia.